Isaac Asimov: com'è duro essere
robot
Benché lo stile di scrittura di Asimov non sia
particolarmente entusiasmante (molti dialoghi, descrizioni
ridotte all'osso e mancanza pressoché totale di aspetti
figurativi) è indubbio che faccia parte dei più
grandi scrittori di fantascienza di tutti i tempi. Il suo
contributo al genere è stato infatti notevole, tanto
che su Asimov si scrivono ormai tesi di laurea. Asimov è
stato - innanzitutto - tra i primi autori ad uscire dal
campo delle Scienze esatte per abbracciare nelle proprie
opere anche le Scienze Umane, quali la Psicologia, la Storia
e la Politologia. Il suo ciclo sui Robot, inoltre, non solo
ha profondamente mutato l'impostazione della narrativa a
tematica robotica - permettendo il definitivo superamento
del «complesso di Frankestein» per il quale
il robot doveva necessariamente essere un'entità
malvagia o quantomeno pericolosa - ma le sue famose Tre
Leggi:
Legge Zero - un robot non può danneggiare l'Umanità,
né può permettere che, a causa del suo mancato
intervento, l'Umanità riceva danno;
Prima Legge - un robot non può recare danno agli
esseri Umani, né può permettere che, a causa
del suo mancato intervento, gli esseri Umani ricevano danno;
Seconda Legge - un robot deve obbedire agli ordini impartiti
dagli esseri Umani, a meno che ciò non contrasti
con la Prima Legge;
Terza Legge - un robot deve salvaguardare la propria esistenza,
a meno che ciò non contrasti con la Prima e la Seconda
Legge;
sono ormai diventate una sorta di postulato scientifico
fondamentale e, come tali, prese seriamente anche da molti
studiosi di robotica. Per la cronaca, sembra sia stato proprio
Campbell a suggerire tali Leggi ad Asimov, in un attimo
d'impazienza, dovuto al fatto che lo scrittore non riusciva
a definire i principi di condotta ai quali avrebbero dovuto
attenersi i robot.
E' inoltre il caso di ricordare che Data, l'androide protagonista
di Star Trek: the Next Generation, avendo un «cervello
positronico», è un androide di tipo asimoviano...
anche se i produttori della serie televisiva - pur fornendolo
di una programmazione etica - hanno scelto di non dotarlo
delle Tre Leggi delle robotica.
Il successo mondiale di Asimov è in definitiva rintracciabile
nella sua capacità di porsi in maniera "convincente",
ma ironica ed asciutta, di fronte ai problemi che l'evoluzione
tecnologica offre all'immaginazione. Asimov è infatti
uno scrittore che vive - e crede - nel progresso tecnologico,
ma che non rinuncia di mostrarne i lati negativi... Nei
racconti sui Robot Positronici tale attitudine è
esemplificata al meglio, perché il robot è
sia la macchina perfetta che il simulacro dell'uomo... e
da tale rassomiglianza nascono i conflitti: il robot è
visto con sospetto dall'uomo comune perché gli ruba
il lavoro e perché è più efficiente
di lui. Il ciclo di Foundation, dal canto suo, riprende
il grandioso concetto di Impero Interstellare ma, al di
sotto della sua portata avventurosa, sono sempre presenti
i problemi tanto cari ad Asimov: l'intrallazzo politico,
il tentativo di spingere al limite le proiezioni statistiche
al punto di poter controllare la Storia, il conflitto tra
istituzioni vecchie e nuove.
(a cura di Domenico Gaspare Ferranti)
Contesto
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